
Iniziamo il nuovo anno con una riflessione importante sui meccanismi che generano nell’interiorità di ciascuno la disumanizzazione del nemico.
Nonostante il contesto guerrafondaio che ci circonda, è cresciuta l’urgenza di ripudiare la guerra. Anche a livello individuale il ripudio della guerra, però, non è immediato. Richiede un percorso di riflessione e di autoanalisi che ci aiuti nella costruzione di percorsi di pace possibili. La nostra speranza è ancorata al valore trasformativo della consapevolezza che nasce dalla conoscenza scevra di pregiudizi. Dobbiamo lavorare per perseguire il ripudio della guerra a partire dall’interiorità di ciascuno.
“Lavorare in autenticità nel nostro mondo interno, elaborando la distinzione radicale tra guerra, che ci fa tutti nemici e vittime, e conflitto che ci richiede fatica ascolto impegno e capacità generativa di soluzioni…”
Potrebbe risultare utile leggere in anticipo il testo in modo da favorire uno scambio a più voci con l’autore. La nostra idea è quella di un gruppo che, a partire da questa occasione, continui ad incontrarsi e a confrontarsi .
L’incontro è promosso in collaborazione con il Comitato per la pace di terra di Bari.
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